Contratti a termine, risarcimento più alto in caso di abuso
Con il decreto-legge 16 settembre 2024, n. 131, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.217 del 16 settembre 2024, sono state introdotte alcune novità in materia di indennità risarcitoria onnicomprensiva prevista per gli abusi pregressi del settore privato. Prima dell’intervento – si legge in una nota pubblicata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – il D.Lgs. n. 81/2015 prevedeva, in caso di trasformazione del contratto da tempo determinato in uno a tempo indeterminato conseguente all’abuso della normativa sui contratti a termine, che il giudice condannasse “il datore di lavoro al risarcimento del danno a favore del lavoratore stabilendo un’indennità onnicomprensiva nella misura compresa tra un minimo di 2,5 e un massimo di 12 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto”. L’art. 11 del D.L. n. 131/2024 ha aggiunto “la possibilità per il giudice di stabilire l’indennità in misura superiore se il lavoratore dimostra di aver subito un maggior danno”. Inoltre, è stato abrogato il terzo comma dell’art. 28 del D.Lgs. n. 81/2015, che prevedeva la riduzione alla metà dell'indennità massima di 12 mensilità “in presenza di contratti collettivi che prevedano l’assunzione, anche a tempo indeterminato, di lavoratori già occupati con contratto a termine nell’ambito di specifiche graduatorie”.
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