Sicurezza sul lavoro: sì all’utilizzo della realtà virtuale per fare formazione

Sicurezza sul lavoro: sì all’utilizzo della realtà virtuale per fare formazione

La realtà virtuale ben può essere usata nei percorsi formativi e di aggiornamento obbligatori in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il chiarimento arriva dalla Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’interpello n. 3/2024. A presentare istanza, l’Università degli Studi di Siena che chiedeva la possibilità di utilizzare “la realtà virtuale come metodo di apprendimento e dell’efficacia dei percorsi formativi e di aggiornamento obbligatori ex art. 37 del D.Lgs. n. 81/2008, anche a fronte di quanto previsto dal D.L. n. 146/2021 (Decreto Fiscale)”. La Commissione, nel formulare la sua risposta, richiama la norma e gli accordi attualmente vigenti in materia. Si parte dalla disamina dell’articolo 37 citato secondo il quale ciascun lavoratore deve ricevere dal datore di lavoro “una formazione sufficiente e adeguata in materia di salute e sicurezza”. La Commissione rinvia, poi, per quanto attiene alle “modalità di erogazione della formazione e alle metodologie di insegnamento/apprendimento” all’Accordo del 21 dicembre 2011 tra il Ministro del Lavoro, il Ministro della Salute, le regioni e province autonome di Trento e Bolzano. Perché sia erogata un’adeguata formazione in materia di salute e sicurezza, l’accordo prevede, tra gli altri aspetti, di favorire “metodologie di apprendimento innovative anche in modalità e-learning e con ricorso a linguaggi multimediali, che garantiscano l’impiego di strumenti informatici quali canali di divulgazione dei contenuti formativi, anche ai fini di una migliore conciliazione tra esigenze professionali ed esigenze di vita personale dei discenti e dei docenti”. La Commissione ricorda poi anche l’Accordo del 2016 che individua “requisiti e specifiche per lo svolgimento della formazione su salute e sicurezza in modalità e-learning” e l’articolo 20 del D.L. n. 36/2022. Norma che prevede la possibilità per l’Inail di “promuovere appositi protocolli di intesa con aziende e grandi gruppi industriali impegnati nell’esecuzione dei singoli interventi previsti dal PNRR per l’attivazione di progetti di ricerca e sperimentazione di soluzioni tecnologiche in materia, tra l’altro, di robotica, esoscheletri e dispositivi di visione immersiva e realtà aumentata per il miglioramento degli standard di salute e sicurezza sul lavoro”.

 

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