Sanzioni ridotte per le omesse ritenute contributive
L'Inps rivede l'interpretazione restrittiva e rigida, adottata finora, in caso di omesso o tardivo versamento, da parte del datore di lavoro, delle ritenute contributive. D'ora in poi, infatti, per le sanzioni riferite a periodi precedenti il 2016 sarà possibile pagare gli importi in misura ridotta: la metà dell'importo del minimo edittale. Tutte le violazioni commesse prima del 2015 godranno di un regime transitorio agevolativo: con una nota di rideterminazione del dovuto, l'Inps darà la possibilità di pagare 5.000 euro entro 60 giorni dall'udienza. Le sanzioni che, dal 2016 in poi, non abbiano già avuto l'emissione di ordinanze-ingiunzioni, saranno rideterminate a partire dai 10.000 euro, in applicazione dell'art. 16 della legge n.689/81. Le precisazioni giungono dalla Coordinatrice Generale dell'Avvocatura dell'Inps, Mirella Mogavero, che in un'intervista alla web tv di Categoria ha illustrato i contenuti del messaggio n. 3516/2022, diffuso il 27 settembre scorso. "L'Istituto ha fatto uno sforzo per cercare di ridurre l'importo delle sanzioni ed è in atto una campagna di rideterminazione delle sanzioni", ha precisato. "Arriveranno provvedimenti di rettifica oppure potrebbero non arrivare se ci sarà un intervento legislativo". Auspicio, quest'ultimo, condiviso anche dal Segretario del Consiglio Nazionale dell'Ordine, Giovanni Marcantonio, che nell'intervista ha ricordato la proposta di legge presentata dalla Categoria, che per le violazioni dei contributi fino a 5.000 euro prevede sanzioni determinate nel triplo dell'importo evaso. Questo principio di proporzionalità per le sanzioni sarà riproposto nelle prossime settimane al nuovo Esecutivo - ha precisato Marcantonio - per far fronte alle criticità che le imprese dovranno affrontare in un momento molto difficile come quello che stiamo vivendo.
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