Contratto di espansione anche per datori di lavoro non imprenditori

Contratto di espansione anche per datori di lavoro non imprenditori

Piani di esodo da inviare al massimo entro il 30 novembre per il 2022, inclusione di datori di lavoro non imprenditori tra i beneficiari e apertura alla possibilità di utilizzo dello strumento attraverso i fondi di solidarietà bilaterali. Questi alcuni dei punti sull'applicazione del contratto di espansione alla luce delle mofiche in legge di Bilancio affrontati dalla circolare Inps n. 88 del 25 luglio 2022, condivisa con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il provvedimento di prassi prende le mosse dalla proroga per il 2022 e il 2023 del contratto di espansione contenuta nella Manovra, nella quale si abbassava anche a 50 unità il limite minimo di unità lavorative in organico per l'accesso, per fornire istruzioni operative sull’ambito applicativo della misura e sul riconoscimento dell’indennità mensile prevista dall’art.41, comma 5-bis, del D.Lgs. n. 148/2015. Restano esclusi dal beneficio i lavoratori che intendono accedere a una pensione di vecchiaia con requisiti diversi da quelli ordinari: fuori dal perimetro anche Quota 102 e Opzione donna. Il piano di esodo, per ciascuna delle annualità, è solo uno ad eccezione di platee particolarmente numerose e deve riportare la stessa data di risoluzione del rapporto di lavoro per tutti gli interessati. Chiarita poi la riserva della circolare n. 48/2021 rispetto alla possibilità di utilizzo dei Fondi di solidarietà bilaterali per il contratto di espansione: se non prevista dal regolamento istitutivo del Fondo non sarà necessaria la modifica regolamentare e neanche l'adozione di una delibera in tal senso.

 

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