CIG Covid, così il recupero delle somme non dovute
Sono state rese note dall’Inps, con il messaggio n. 3179 del 29 agosto 2022, le modalità operative di recupero delle somme indebitamente erogate a titolo di anticipo del 40% dei trattamenti di integrazione salariale con causale Covid-19. Prendendo in esame le richieste di pagamento diretto di CIGO, CIGD e ASO dei Fondi di solidarietà inviate durante il periodo emergenziale, l’Istituto ha chiarito, in particolare, le casistiche di insorgenza del debito. Le ipotesi, infatti, sono due: è stato anticipato un importo superiore a quello effettivamente dovuto a titolo di saldo sulla base delle richieste di pagamento (flussi SR41/UNIEMENS CIG) inviate entro i termini di decadenza oppure sono stati anticipati importi in favore di lavoratori a cui non è mai stato liquidato il saldo, perché non dovuto o perché non è pervenuta all’Istituto nessuna richiesta di pagamento entro i previsti termini di decadenza. L'Inps ha precisato, quindi, che nel caso in cui dovessero emergere irregolaritàdalle verifiche effettuate sugli anticipi erogati ai lavoratori, i datori di lavoro interessati riceveranno l’apposita comunicazione di debito. La restituzione delle somme dovute – si legge nel messaggio – dovrà avvenire tramite avviso di pagamento PagoPA o tramite App IO entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione. Prevista anche la possibilità di rateizzare il pagamento per i crediti superiori a 100euro senza necessità di fare domanda, ma attraverso un avviso automatico dell'Istituto. In caso di mancata restituzione entro i 60 giorni dalla notifica o mancato versamento delle rate, i crediti richiesti verranno maggiorati di interessi tramite avviso di addebito con valore di titolo esecutivo, che sarà inviato all'Agenzia delle Entrate-Riscossione.
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