Superbonus 2023 e Terzo Settore: i chiarimenti delle Entrate
A beneficiare del Superbonus 2023 potranno essere Onlus, associazioni di volontariato e di promozione sociale che si occupano di servizi sociosanitari, i cui membri del CdA non percepiscano alcun compenso o indennità di carica a decorrere dal 1° giugno 2021 e per tutta la durata di fruizione del bonus. A chiarire l’ambito di applicazione dell’art. 119, comma 10-bis, del decreto Rilancio (convertito con modificazioni dalla l. n. 77/20) è l’Agenzia delle Entrate con la circolare n.3/E dello scorso 8 febbraio, in cui si forniscono delucidazioni anche su condizionalità e modalità di fruizione del Superbonus. Dopo aver specificato le categorie catastali e le tipologie di immobili interessate dagli interventi edilizi, si sottolinea che occorre fare riferimento alla situazione esistente all’inizio dei lavori (non alla fine), a partire dalla quale l’edificio deve necessariamente rientrare in una delle categorie catastali citate. Si chiarisce, inoltre, che ai fini dell’applicazione della disposizione, il possesso dello stabile (proprietà, nuda proprietà, usufrutto o comodato d’uso gratuito) debba considerarsi condizione tassativa. Non solo. L’art. 119, comma 10-bis, del decreto Rilancio stabilisce anche che il limite di spesa ammesso alle detrazioni, previsto per le singole unità immobiliari, vada moltiplicato per il rapporto tra la superficie complessiva dell’immobile oggetto degli interventi e la superficie media di un’unità abitativa immobiliare. A tal proposito, le Entrate chiariscono che, rispetto alla specifica modalità di calcolo per la determinazione dei massimali di spesa, al fine di evitare differenze territoriali, occorre far riferimento al valore medio ricavabile dal rapporto immobiliare pubblicato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia riferibile alla media nazionale e non a quello del Comune dove si trova l’immobile.
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