Avvisi bonari, le istruzioni delle Entrate

Pronti i chiarimenti sulla definizione agevolata degli avvisi bonari, le comunicazioni di irregolarità - previste dalla Legge di Bilancio 2023 per mitigare gli effetti della congiuntura economica sui contribuenti - con cui l’Agenzia delle Entrate segnala errori materiali e di calcolo nella compilazione della dichiarazione dei redditi che implicano un’imposta o una maggiore imposta da versare. Come richiesto dal Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro, l'Agenzia ne ha dato notizia lo scorso 13 gennaio tramite comunicato stampa e circolare n.1/E nella quale ha stabilito che le somme dovute a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni relative ai periodi d’imposta in corso al 31 dicembre degli anni 2019, 2020 e 2021 possono essere oggetto di definizione agevolata, pari alla riduzione al 3% (e non al 10%) delle sanzioni dovute sulle imposte non versate o versate in ritardo; le imposte, i contributi previdenziali, gli interessi e le somme aggiuntive sono dovuti per intero. L’agevolazione, poi, riguarda le comunicazioni per cui il termine di pagamento non è ancora scaduto alla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023 (1° gennaio 2023), ossia quelle già recapitate per le quali, alla stessa data, non è ancora scaduto il termine di 30 giorni (90 in caso di avviso telematico) per il versamento delle somme dovute o della prima rata e le comunicazioni recapitate dopo il 1° gennaio 2023. Ma non solo. La Finanziaria 2023, infatti, ha modificato anche la disciplina della rateazione delle somme dovute a seguito di controlli automatizzati e formali delle dichiarazioni, prevedendo che il contribuente possa sempre scegliere il pagamento delle stesse fino a un massimo di 20 rate trimestrali di pari importo (invece di 8), a prescindere dall’ammontare dei debiti. Un’agevolazione che si applica alle rateazioni non ancora iniziate e a tutte quelle in corso al 1° gennaio 2023. Ulteriori dettagli sul portale delle Entrate.

 

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