Controlli sulle nuove P. IVA, gli elementi di rischio

Controlli sulle nuove P. IVA, gli elementi di rischio

Definiti dall’Agenzia delle Entrate criteri, modalità e termini per l’analisi del rischio e il controllo delle nuove partite IVA, alla luce delle disposizioni previste dall’art. 35, commi 15-bis.1 e 15-bis.2 del D.P.R. n. 633/1972, introdotti dalla legge di Bilancio 2023. Con il provvedimento n. 156803 del 16 maggio scorso, l’Erario ha approvato anche il fac-simile della polizza fideiussoria per la richiesta di attribuzione di una nuova partita IVA, successiva al provvedimento di cessazione emanato dall’Agenzia. I nuovi commi 15-bis.1 e 15-bis.2 del citato D.P.R. - spiegano le Entrate - vanno a rafforzare le misure già previste dall’art. 15-bis nell’ottica di potenziamento degli strumenti di analisi del rischio, di selezione e di controllo rivolti agli operatori che svolgono un’attività di lavoro autonomo o di impresa, sia in forma individuale che collettiva. Nel dettaglio, i soggetti titolari di partita IVA che presentano gli elementi di rischio individuati dall’Agenzia e relativi, tra gli altri, alla tipologia e alla modalità di svolgimento dell’attività nonché alla posizione fiscale, sono invitati a comparire di persona presso l’ufficio competente ai sensi dell’art 40 del D.P.R. n. 633/1972. In caso di inottemperanza all'invito o di esito negativo dei controlli – si legge nel documento – “l’ufficio emana il provvedimento di cessazione della partita IVA e provvede all’esclusione della stessa dalla banca dati dei soggetti passivi che effettuano operazioni intracomunitarie (VIES)”, con conseguente irrogazione della sanzione prevista dall’art. 11, comma 7-quater, del D.Lgs. n. 471/1997. In caso di cessazione, il soggetto destinatario del provvedimento può successivamente richiedere l’attribuzione di una nuova partita IVA, presentando una polizza fideiussoria – o fideiussione bancaria – a favore dell’Amministrazione finanziaria, della durata di tre anni e per un importo non inferiore a 50.000 euro. Le Entrate, inoltre, chiariscono che qualora siano state commesse violazioni fiscali prima dell’emanazione del provvedimento di cessazione della partita IVA, l’importo della fideiussione deve essere pari alle somme (comprensive di imposta, sanzioni, interessi ed eventuali oneri accessori) ancora dovute se superiori a 50.000 euro.

 

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