Buoni pasto non erogati nel 2020, quale regime fiscale?

Buoni pasto non erogati nel 2020, quale regime fiscale?

Il contributo una tantum corrisposto ai propri dipendenti, in misura fissa e uguale per tutti, utilizzando le somme risparmiate derivanti dai buoni pasto non assegnati nel 2020, non conserva la natura di buono pasto e, di conseguenza, non può trovare applicazione l'articolo 51, comma 2, lettera c), del Tuir. Ma, al pari delle altre elargizioni in denaro percepite dai dipendenti in relazione al rapporto di lavoro, dovrà concorrere alla formazione del reddito di lavoro dipendente, ai sensi dell'articolo 51, comma 1, del Tuir. A specificarlo è l’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 377/2022 ad un istante che chiedeva quale regime fiscale applicare al contributo una tantum corrisposto ai dipendenti con le somme risparmiate dai buoni pasto non assegnati in passato. L'Agenzia ha, così, precisato che il contributo in oggetto non è riconducibile ad alcuna ipotesi di esclusione dal reddito di lavoro dipendente prevista per le iniziative di welfare né ad altre ipotesi di esclusione, specificamente previste dall'articolo 51, commi 2 e seguenti del Tuir.

 

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