Revisione sistema sanzionatorio tributario: le proposte del CNO in audizione

Revisione sistema sanzionatorio tributario: le proposte del CNO in audizione

Prevedere l’applicazione del favor rei per le sanzioni amministrative applicabili alle violazioni commesse precedentemente, se più favorevoli al contribuente. Mentre si condividono, in larga parte, le numerose modifiche introdotte dall’articolo 2 dello schema del decreto legislativo al D.Lgs. n. 471/1997 di riforma del sistema di sanzioni tributarie non penali in materia di imposte dirette, Iva e di riscossione dei tributi. Modifiche che intervengono principalmente sugli importi delle sanzioni che, a seconda dei casi, vengono diminuite o abolite. Sono alcune delle proposte e delle osservazioni che il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha avanzato oggi, nel corso dell’audizione presso le Commissioni riunite Finanze e Giustizia della Camera dei Deputati, sullo schema di decreto legislativo recante la revisione del sistema sanzionatorio tributario, emanato in attuazione dei principi di cui all’articolo 20 della legge di delega per la riforma fiscale (L. n. 111/2023). Il Consiglio Nazionale dell’Ordine ha espresso “un complessivo apprezzamento per le disposizioni contenute nello schema di decreto legislativo” e riassunto in un documento suggerimenti “ancor più opportuni per l’efficacia che possono esplicare in una fase così importante dell’attuazione della legge delega di riforma fiscale”. In particolare, l’articolo 5 dello schema di decreto prevede, al comma 1, che “le disposizioni di cui agli articoli 2, 3 e 4 si applicano alle violazioni commesse a partire dal 30 aprile 2024”. Ne consegue “l’irretroattività delle norme più favorevoli per il contribuente introdotte dalle disposizioni in esame, con riferimento alle sanzioni amministrative”. La disposizione – questo il parere del Consiglio Nazionale – escludendo il favor rei, si espone “a possibili censure di costituzionalità per violazione degli articoli 3 e 117, comma 1, della Costituzione”. Non è “ragionevole”, infatti, punire più gravemente un soggetto per un fatto che, secondo la legge posteriore, “non è illecito o è sanzionato più lievemente”. Ecco perché il Consiglio Nazionale ha suggerito di prevedere l’applicazione retroattiva del favor rei. Illustrate nel documento anche le altre proposte della Categoria, tra cui la compensazione dei crediti fiscali con somme dovute per interessi e sanzioni per mancati versamenti di imposte sui redditi dichiarati.

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